Jannik Sinner si è concesso ai microfoni RAI e intervistato dal direttore del TG1 Marco Chiocci ha detto di stare bene e di aver ripreso ad effettuare allenamenti “veri” con il cessare della normativa che lo vedeva fuori dai circuiti federali e che non gli permetteva di allenarsi nemmeno con i suoi colleghi.
CASO CLOSTEBOL – “Sto bene, mi sto riabituando a ritmi che avevo prima. Ci vorrà del tempo, a Roma scenderò in campo con una mentalità diversa.” – afferma Jannik – che dice anche di aver attraversato un momento difficile e nonostante questo sia riuscito, insieme al suo team, a raggiungere risultati straordinari.
In relazione a questo aggiunge: “Negli ultimi mesi ho notato che molti tennisti mi guardavano in maniera diversa e questo non mi ha fatto piacere. Io so quello che è successo, ma l’aria che si respirava attorno a me era pesante. Avevo bisogno di una pausa probabilmente – dice Jannik – ma non di 3 mesi e con una squalifica.”
Il numero 1 del mondo dice anche che negli ultimi tempi non si è divertito come dovrebbe: “Mi hanno aiutato le persone vicino a me credendomi sulla parola, ma non ero felice in campo. Qualcuno pensa che io abbia ricevuto trattamenti di favore, anzi mi hanno controllato ancora di più – in risposta a chi lo accusa di aver ricevuto un trattamento diverso dagli altri – esponendomi a una gogna mediatica davvero ingiusta.”
Finita la parentesi CLOSTEBOL, al direttor Chiocchi Sinner racconta anche dei suoi primi passi nel tennis e di come i genitori lo abbiano aiutato facendogli scegliere liberamente il suo futuro, cosa che, purtroppo, oggi spesso non accade.
Jannik chiude l’intervista spiegando di aver pensato di mollare tutto dopo quello che gli era successo e questo è accaduto in Australia: ” Negli spogliatoi e nelle zone comuni notavo qualche faccia strana; io sono sempre stato uno che scherzava con tutti, li ho capito che qualcuno mi aveva puntato e non è stato facile accettarlo.”
Sinner si sta allenando a Monte-Carlo e in questi giorni gli ha fatto compagnia Lorenzo Sonego.
L’obiettivo ormai è chiaro: ritornare al più presto in forma, al Roland Garros si va per fare la storia.

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